riprendo questo vecchio topic per esporre pubblicamente alcune mie considerazioni:
Sono d'accordo col principio del pagamento anticipato dei pezzi di ricambio che lo staff ci mette a disposizione, un po' meno (e Luca lo sa) sull'importo che viene richiesto a pagamento degli stessi e sulla "facilità" con cui questi vengono cercati dagli utenti quando sono in necessità di reperirli.
Nell'importo, a volte, si sfiora il ridicolo: pezzi che sono stati cercati,trovati,magari fatti costruire in lotti (con conseguente esposizione di ingenti somme di denaro) o costruiti di sana pianta assemblando particolari di varie provenienze (vedi pompa acqua composta di:cuscinetti,albero fatto preparare esternamente,tenute,corpo pompa reperito grezzo di fonderia e portato a misura dal Luca,girante nuova di fusione),vengono fatti pagare una miseria!
Questo,a mio personalissimo parere, porta ad una "corsa all'approvvigionamento",anche involontaria,psicologica, da parte di chi lamenta semplicemente un sentore di guasto (...un rumorino...) ,o a far aggirare l'ostacolo da parte di chi ,pur potenzialmente avente le capacità di ripristino, trova più comodo rivolgersi ciecamente al supporto "merchandising"del G4t.
Senza poi voler considerare chi non prova neppure a cercare il gommino o cuscinetto,ovvero materiali "commerciali", facilmente reperibili,al ricambista sotto casa optando per il più facile ordine in G4t.
Sulla base di queste, ripeto, MIE personali considerazioni, non mi scandalizzerei se lo staff decidesse di rivedere certe agevolazioni economiche eccessive destinando i maggiori introiti ad investimenti futuri (acquisti in stock,produzioni esterne di particolari presso ditte specializzate,ecc).
In tal modo si ravvederebbero i molti utenti convinti che i ricambi originali sono inesauribili e che quelli "rifatti" siano facili da trovare.
Questo panegirico deriva dalla semplice considerazione che il Bi-4, come motore, è stato prodotto per troppo poco tempo - dal luglio '86 al settembre '93, quindi 7 miseri anni solo - e con numeri di vendita modesti (fatta eccezione per l'Rc prima serie)e che quindi i pezzi usati in circolazione non sono poi così inesauribili.
Come da tempo si sà, il cosiddetto "paradiso" ormai non è più tale, e qui non sto a soffermarmi sui perchè e percome,fatto sta che il magazzino riicambi Gilera ivi trasferito è in via di esaurimento.
Dobbiamo renderci conto TUTTI che fra al max 10 anni (e forse meno) riparare una moto equipaggiata col Bi-4 sarà più difficile che restaurare un Guzzi Falcone o un Saturno del '56,in quanto queste ultime hanno goduto di forti volumi di vendita,i ricambi originali sono (a caro prezzo) presenti ed esiste una produzione di parti ricambio attuale.
In ultima analisi toccherei l'argomento "furboni" ,che come in ogni campo, tocca anche noi:
Certamente non ho prove di ciò che dico ma, chi mi vieta di pensare che,visto il favorevole prezzo di acquisto di molti ricambi e la facilità di reperirli, a qualcuno non sia venuto in mente di fare scorta in vista di rotture future (e qui sarebbe il meno) o di ripiazzare il ricambio a caro prezzo, magari all'amico sotto casa che di internet e del G4t non ha mai sentito parlare? (e qui andiamo nella gravità assoluta!)
A cio' si potrebbe porre rimedio introducendo l'obbligo di documentare l'effettiva necessità del particolare di ricambio ritornando anticipatamente al Luca il pezzo rotto (che magari Lui saprebbe ricondizionare per altri utenti futuri- dando respiro alla carenza di ricambi) o mandare una foto del mezzo che ne attesti l'effettiva defaillance.
So che con queste righe non mi attirero' le simpatie di molti,nè riuscirò a smuovere Luca dai suoi intenti "francescani", ma anni di esperienze con i ricambi "introvabili" di molte passate riparazioni e il peregrinare per officine,concessionarie,distributori di zona,internet,ebay e NON LUCA alla ricerca di pezzi per il "Deboxing Dakota Project" che mi ha fatto ripristinare una moto di XXII anni chiusa in tre scatoloni ,mi fanno sentire in DOVERE di porre l'accento sulla spinosa questione.
Queste mie (troppe) righe non vogliono essere motivo di polemica,quindi chi ,leggendole, trovasse spunti per avviare crociate contro questo o quello,è pregato di tenersele in saccoccia.Piuttosto sarebbero gradite risposte costruttive che mirino al rafforzamento della comunità Gilerista e non ad alimentare inutili diatribe