Autore Topic: dedicato a chi va alle urne pensando che il nano voglia un' italia moderna....  (Letto 16140 volte)

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Offline CFASD-DAKOTA350

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E non da poco, questo dovrebbe far pensare...

http://affaritaliani.libero.it/sociale/suicici-fra-gli-imprenditori_partito_imprese03012011.html
Martedì, 3 gennaio 2012 - Fabrizio Frosio

Manifestazione di solidarietà, verso le famiglie degli imprenditori suicidi e di protesta verso questo Governo, che invece di capire fa finta di non vedere. Le difficoltà in cui versano le piccole e medie imprese, in questa crisi oramai infinita, non è una news, ma è purtroppo una realtà concreta. Resta il fatto che, nonostante  i suicidi dei piccoli industriali del Nord siano una piaga sociale in continua espansione, (visto che dall'inizio dell'anno se ne contano già 12), non  vi è ancora la giusta proporzione di dolore e di sentita ingiustizia, verso ciò che è divenuto un fiume in piena, che può scatenare una vera e propria rivoluzione sociale, da parte di chi ormai non ha più scampo a miseria e disperazione.

Governo e Istituzioni si attivino, in modo rapido e concreto, per dare un appoggio a tutti quei piccoli imprenditori che a causa di : usura bancaria, crediti non incassati ed oppressione fiscale, si trovano ora in una situazione per loro non concepibile, ma soprattutto  inaffrontabile.
Il Partito delle Aziende scenderà in piazza IL 19 GENNAIO CON UNA MANIFESTAZIONE FUORI DAL COMUNE, rendendo noto a chi ancora non sa, che esiste  il reato di omicidio fiscale, per il quale può essere perseguito e obbligato a pagare, chi ha causato la morte di persone che hanno dedicato al Lavoro la propria vita.

Già nell`autunno 2008 i primi effetti della grande crisi economica hanno iniziato a farsi sentire.
Se i Grandi si restringono i Piccoli muoiono. In due anni, secondo i dati della CISL, 120 000 imprenditori artigiani e lavoratori autonomi hanno dovuto chiudere. Il CERVED, un centro di studio dei mercati, stima in 60 000 il numero di fallimenti d`impresa in Italia, ovvero il 53 % in più rispetto al 2008. In questo scenario la Lombardia si trova in testa , seguita dal Veneto. I fallimenti riguardano innanzitutto le piccole aziende, in particolare il settore edile. Il 75% di quelle che si sono viste costrette alla chiusura avevano un volume di affari non inferiore a 2 milioni di euro prima della crisi.

Resta da capire perché questi imprenditori abbiano deciso di mettere fine ai loro giorni. In Veneto molto spesso il proprietario dell`azienda è contemporaneamente  datore di lavoro e manovale ,per lui i propri dipendenti sono volti familiari, che fanno parte del quotidiano e vivono tutti nello stesso quartiere.

Per un piccolo imprenditore licenziare non è un gesto impersonale, ne viene coinvolto in prima persona. Nella nostra Nazione, soprattutto al Nord, non c'è questa concezione anglosassone in base a cui il fallimento fa parte della vita di un imprenditore. Qui lo si vive come il marchio di un fallimento personale, una  diminuzione "di sé". "Questi imprenditori sono morti per eccesso di etica", diceva  Dario di Vico, giornalista del Corriere della Sera, che ha consacrato un libro ( Piccoli, ed. Marsilio) a questi piccoli industriali del Nord. Ciò che descrive in questo libro è l'assenza di considerazione verso il piccolo imprenditore, che in realtà rappresenta l'anima del tessuto economico italiano ed è colui che permette anche alle Grandi Industrie di essere ancora attive.

Nasce così un problema sociale, che esula da attaccamenti a vite agiate, come qualcuno potrebbe erroneamente interpretare, non conoscendone la realtà, che si manifesta nell'impossibilità di accettare un fallimento verso i propri dipendenti, familiari e prima ancora verso se stessi. I fattori che ci hanno portato a questa difficile condizione sono stati creati dalle banche usuraie e senza scrupoli verso la vita umana, crediti spesso verso lo Stato (che poi manda le cartelle di Equitalia) , mercato fermo per colpa di una politica assente e succube di scelte Tedesche e Francesi. Csì passano ancora una volta inosservate quelle morti che non fanno audiens, che non creano i casi di cronaca nera "da salotto".

Dietro a queste morti c'è il lutto di tante famiglie, c'è  l'inutilità della Preghiera Cristiana, verso chi non ha nessuna intenzione di sentire, ma attenzione perché, per chi Crede, vi sarà un Giudizio ben più reale e preciso, verso chi permette simili affronti alla dignità umana.
Per non dimenticare...
12.02.2011: Peppe - Sempre con noi !

23.10.2011: Marco Simoncelli - Ciao, SuperSIC !

Offline Mik

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E non da poco, questo dovrebbe far pensare...

http://affaritaliani.libero.it/sociale/suicici-fra-gli-imprenditori_partito_imprese03012011.html
Martedì, 3 gennaio 2012 - Fabrizio Frosio

Manifestazione di solidarietà, verso le famiglie degli imprenditori suicidi e di protesta verso questo Governo, che invece di capire fa finta di non vedere. Le difficoltà in cui versano le piccole e medie imprese, in questa crisi oramai infinita, non è una news, ma è purtroppo una realtà concreta. Resta il fatto che, nonostante  i suicidi dei piccoli industriali del Nord siano una piaga sociale in continua espansione, (visto che dall'inizio dell'anno se ne contano già 12), non  vi è ancora la giusta proporzione di dolore e di sentita ingiustizia, verso ciò che è divenuto un fiume in piena, che può scatenare una vera e propria rivoluzione sociale, da parte di chi ormai non ha più scampo a miseria e disperazione.

Governo e Istituzioni si attivino, in modo rapido e concreto, per dare un appoggio a tutti quei piccoli imprenditori che a causa di : usura bancaria, crediti non incassati ed oppressione fiscale, si trovano ora in una situazione per loro non concepibile, ma soprattutto  inaffrontabile.
Il Partito delle Aziende scenderà in piazza IL 19 GENNAIO CON UNA MANIFESTAZIONE FUORI DAL COMUNE, rendendo noto a chi ancora non sa, che esiste  il reato di omicidio fiscale, per il quale può essere perseguito e obbligato a pagare, chi ha causato la morte di persone che hanno dedicato al Lavoro la propria vita.

Già nell`autunno 2008 i primi effetti della grande crisi economica hanno iniziato a farsi sentire.
Se i Grandi si restringono i Piccoli muoiono. In due anni, secondo i dati della CISL, 120 000 imprenditori artigiani e lavoratori autonomi hanno dovuto chiudere. Il CERVED, un centro di studio dei mercati, stima in 60 000 il numero di fallimenti d`impresa in Italia, ovvero il 53 % in più rispetto al 2008. In questo scenario la Lombardia si trova in testa , seguita dal Veneto. I fallimenti riguardano innanzitutto le piccole aziende, in particolare il settore edile. Il 75% di quelle che si sono viste costrette alla chiusura avevano un volume di affari non inferiore a 2 milioni di euro prima della crisi.

Resta da capire perché questi imprenditori abbiano deciso di mettere fine ai loro giorni. In Veneto molto spesso il proprietario dell`azienda è contemporaneamente  datore di lavoro e manovale ,per lui i propri dipendenti sono volti familiari, che fanno parte del quotidiano e vivono tutti nello stesso quartiere.

Per un piccolo imprenditore licenziare non è un gesto impersonale, ne viene coinvolto in prima persona. Nella nostra Nazione, soprattutto al Nord, non c'è questa concezione anglosassone in base a cui il fallimento fa parte della vita di un imprenditore. Qui lo si vive come il marchio di un fallimento personale, una  diminuzione "di sé". "Questi imprenditori sono morti per eccesso di etica", diceva  Dario di Vico, giornalista del Corriere della Sera, che ha consacrato un libro ( Piccoli, ed. Marsilio) a questi piccoli industriali del Nord. Ciò che descrive in questo libro è l'assenza di considerazione verso il piccolo imprenditore, che in realtà rappresenta l'anima del tessuto economico italiano ed è colui che permette anche alle Grandi Industrie di essere ancora attive.

Nasce così un problema sociale, che esula da attaccamenti a vite agiate, come qualcuno potrebbe erroneamente interpretare, non conoscendone la realtà, che si manifesta nell'impossibilità di accettare un fallimento verso i propri dipendenti, familiari e prima ancora verso se stessi. I fattori che ci hanno portato a questa difficile condizione sono stati creati dalle banche usuraie e senza scrupoli verso la vita umana, crediti spesso verso lo Stato (che poi manda le cartelle di Equitalia) , mercato fermo per colpa di una politica assente e succube di scelte Tedesche e Francesi. Csì passano ancora una volta inosservate quelle morti che non fanno audiens, che non creano i casi di cronaca nera "da salotto".

Dietro a queste morti c'è il lutto di tante famiglie, c'è  l'inutilità della Preghiera Cristiana, verso chi non ha nessuna intenzione di sentire, ma attenzione perché, per chi Crede, vi sarà un Giudizio ben più reale e preciso, verso chi permette simili affronti alla dignità umana.
  Niente è lasciato al caso Cfasd.  Calcolato pure il ridimensionamento imprenditoriale del Nord.
L' italia per entrare in europa 10 e passa anni fa, coi conti fuori controllo, ha fatto il patto col diavolo:
-  si è offerta come filtro delle avanzate migratorie.
-  ha iniziato una lenta ma inesorabile svendita del suo patrimonio industriale alle concorrenti estere.

Ricordate Alitalia trattenuta per un pelo dall 'ottima offerta di Air France e data poi alla "crem"  (quella marrone...) della nostra classe imprenditoriale ?   il nano l'ha regalata a loro sana dopo aver ceduto a noi contribuenti il debito.
Ebbene ora nonostante questo sono in rosso ed Air France che nel frattempo si era messa seduta sul ponte ad aspettare il cadavere lo sta vedendo arrivare ..................... ovviamente se prima aveva fatto una super offerta, quella rifiutata dal governo, fra poco l'acquisterà per due lirette.   Tutto calcolato.....
  C'è un occhio che comanda il mondo, decide chi sale e chi scende, se rompi il patto con lui........................................


Leggete il primo commento sotto e cercate il significato di " signoraggio "  ,   tutto vi sarà + chiaro.
Noi quasi senza rendercene conto siamo schiavi da decenni.

Offline CFASD-DAKOTA350

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Mentre Monti chiede sacrifici ai "soliti italiani",
i deputati negano di prendere stipendi da capogiro,
e intanto si passano le vacanze in resort di lusso alle Maldive (che in molti di noi vedono solo in fotografia o nei filmati in Alle falde del Kilimangiaro).
http://affaritaliani.libero.it/politica/e-alle-maldive-si-ritrovano040112.html

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