se ti fidi della mia opinione, tanto poi appena legge ciancaro ti darà risposte più certe e potrai cestinare le mie, ti dico la mia:
Rispondo sul secondo post...almeno prendo due Piccioni (Ahemmmm...passatemi il termine solo come uso di un briciolo di saggezza popolare.....nessun riferimento agli estensori...ih..ih..ih!!!!!) con una Fava (Ehmmm..Ehmmmm....ancora una volta la saggezza popolare potrebbe essere malinterpretata.....CREDETEMI: nessun doppio senso!!!!!)
1) le "nervature" seguono uno schema a trave reticolare (vedi Gru) uno dei max esempi di telaio spaziale riguardo al rapporto peso/resistenza
Risposta perfetta...nulla da cestinare!!!! Ma poi non si cestina mai niente....tutto quello che si dice, anche se opinabile...è conoscenza!!!!
2) si! sarebbe meglio pulibile, meglio ispezionabili...ma più brutte. Sono scelte da fare calcolando benefici e guadagni (anche estetici). Non sottovalutiamo troppo la questione della "percezione visiva" ... ha molta più importanza di quel che si pensa.... "strano ma vero"- Eifell (ingegnere) usò un trucco estetico per far apparire la sua "torre" meno ardita e quindi più comprensibile ai contemporanei: un arco strutturalmente completamente inutile!
Penso anch'io che abbiano usato il metodo suggerito dal Federosso dell' "Anche l'occhio vuole la sua parte!!!!"
In effetti, dal punto di vista strutturale farla aperta da una parte o dall'altra...sempre la stessa resistenza avrebbero avuto.
Io..ma questo è solo un parere personale...sarei andato su una struttura scatolata che, a parità di resistenza/rigidezza avrebbe consentito di avere un manufatto più leggero.....una cosa simile a quella del mio "carro".....ed in sostanza, simile alle soluzioni comunemente usate sui forcelloni da moto. Forse non disponevano di amici battilastra (perchè il saldatore di cui disponevano, dicono essere un mezzo mago, che salda a Tig qualsiasi materiale!)..mentre invece avevano a disposizione un CNC; talvolta (anzi...direi spessissimo) le scelte progettuali si basano anche sulle tecnologie a disposizione...anche se la soluzione scelta non è , in assoluto, la migliore; ma questo non è indice di cattiva progettazione...ANZI. Leggendo bene il topic ho potuto constatare che i ragazzi, pur giovani e pieni della concettualità di cui un laureando in Ingegneria è normalmente stradotato, ma che talvolta fà perdere di vista la ottimizzazione che solo una esperienza diretta può regalarti (ho passato anch'io lo stesso stadio evolutivo!!), avevano delle idee tecniche ben chiare...per cui sono sicuro che la scelta di questa soluzione (non spiegata nel dettaglio, nel loro post) è stata dettata da esigenze pratiche.
Sulla questione della "percezione visiva" applicata a problemi strutturali...devo fare un piccolo inciso: generalmente una struttura se è bella è anche funzionale (cosa c'è di più perfetto del profilo di una goccia d'acqua!!!!), ma il concetto applicato ad una struttura reticolare non sempre è (completamente) vero: l'esempio della Eifel citato da Federosso calza a pennello...ma io posso portare a sostegno di questa tesi una mia esperienza personale che, anche se conclusa bene....mi fece sudare 7 camicie:
Quando mi affidarono il disegno del forcellone in alluminio pressofuso dell'MX1 (forcellone che si usò poi anche su tutti gli SP 01 e discendenti) e che fu il mio primo vero progetto di un componente gestito da zero, io partii sparato e disegnai una struttura completamente reticolare, con tutte le nerve diritte che convergevano sui nodi; strutturalmente perfetta secondo i concetti teorici di cui avevo piena la testa, essendo appena uscito dall'università...ma visto in pianta il forcellone aveva un profilo ben poco invitante ...tutto diritto e spigoloso com'era!
Il mio Boss, appena lo vide, imperversò sul lucido da disegno con la sua matitona rossa che si portava sempre durante il giro tra i tavoli da disegno, raccordando tutti gli spigoli e dicendomi proprio " Anche l'occhio vuole la sua parte!!!"
Io, poco convinto, mi armai di curvilineo e feci tutte belle linee curve; il forcellone in pianta assunse un bellissimo profilo armonico....ma quando cominciammo a fare le prove di carichi ripetuti il forcellone si rompeva in corrispondenza di un nodo in cui convergevano delle pareti armoniosamente CURVE......succedeva che la parete, invece di lavorare solo a trazione (come ogni elemento di una struttura reticolare dovrebbe fare) lavorava pesantemente anche a flessione......e ci stava per fottere!!!!!
Eravamo ad un mese dalla partenza di produzione e, dopo innumerevoli tentativi fatti aggiungendo nerve e aumentando spessori...tutti infruttuosi.....il forcellone si rompeva sempre lì!!!!!!!
Poi, insieme all'Ingegnere strutturista (che è anche l'autore del disegno dei pezzi più belli del 750...come la biella) ci venne una folgorazione: non dovevamo aggiungere materiale...MA TOGLIERLO..........facemmo una bella fresatura R=40 (non mi scorderò mai questa misura!!!) che riduceva l'altezza della parete proprio nel punto dove si rompeva....e il forcellone non si ruppe più!!!!
Chi guarda il forcellone dell'SP01 dal sotto, cercando di capire a cosa servono quelle due mega fresature che sembrano assolutamente illogiche...immediatamente dirà che al progettista gli si era rivoltato il cervello ma...credetemi......a me quei due R=40 hanno salvato LE TERGA!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tutto questo per dire che ad accontentare l'occhio...talvolta si pesta della bu@zza (per i non lombardi....chiedete al Kapo l'etimologia del simpatico termine allegorico...almeno lo svegliate!!!!!!!!!Me l'ha appena detto che i miei polpettoni lo appisolano alla seconda riga....e io per farlo dormire bene...ad ogni post ci pianto qualche decina di righe in più...così.....tanto per fargli da ninna nanna...SOGNI D'OROOOOOO...BEL FIULIN!!!)
3) si, non sono rari esempi di telai portanti di moto con parti strutturali imbullonate. La saldatura ha vantaggi notevoli in termini estetici, formali, di costi industriali....e di tempi di progettazione...non in questo ordine...ma pure le giunzioni a bullone hanno funzionalità e resistenze equiparabili. Sempre che siano ben studiati, dimensionati e posizionati i giunti removibili
I telai dei "mezzi pesanti" sono imbullonati...alcune realizzazioni aereonautiche hanno pezzi incollati o rivettati....
Tutto vero...anche se devo aggiungere che, normalmente, una struttura imbullonata, specialmente se fatta su pezzi di basso spessore, non consente di raggiungere il minimo peso a parita' di risultato strutturale.
E probabilmente i ragazzi avevano ben studiato le Strutture Aeronautiche...in cui la saldatura è un processo assolutamente bandito, a causa della sensibilità di una struttura saldata a problemi di rotture per fatica generate dalla non perfetta omogeneità che sempre accompagna un cordone di saldatura, anche se realizzato a regola d'arte...ma, sinceramente, in un veicolo da divertimento difficilmente si raggiungono cicli di vita in cui i problemi di fatica diventano di primaria importanza (altrimenti le nostre moto sarebbero tutte imbullonate!!!).
Decisamente, comunque, la scelta della soluzione della unione con accoppiamento filettato deriva dalla scelta della lega utilizzata per i bracci; si tratta di una 7075, comunemente chiamata Ergal, che è la lega di alluminio più resistente ma....ahinoi...è assolutamente non saldabile; in realtà oggi esistono leghe, cosidette Autotempranti (siglate 7003 o 7020) che sono perfettamente saldabili a Tig e che hanno delle caratteristiche meccaniche appena inferiori ,non più del 15% in meno, dell'Ergal; io sarei andato decisamente su quella strada, anche se riconosco che un pezzo fatto in CNC fa sempre la sua porca figura!